La visione a lungo termine del business è sicuramente una dote vincente: riuscire ad essere “visionari” e saper anticipare i tempi, costruendo un futuro imprenditoriale che altri non vedono. Tutto questo, facendosi guidare dalle proprie passioni.
La carriera professionale di Federico Morgantini, intervistato per voi in occasione dei Didays dai nostri #valoryreporter, ci racconta proprio questo. Aveva ben presto compreso le opportunità multimediali, seguendo la sua passione per la scrittura.
La sua esperienza nel digitale inizia già nel 1997, fondando una delle prime società di web marketing in Italia, quando il digitale era ancora ai suoi esordi. Nel 2002, seguendo la sua passione per le moto e facendo un percorso apparentemente contrario a quanto si possa pensare, passa dall’editoria elettronica a quella cartacea diventando socio e marketing manager di MotoHP, una rivista dedicata al mondo delle moto di alto livello.
Nel 2004 si  trasferisce a Shanghai occupandosi di consulenza per lo sviluppo di aziende e startup italiane in Asia. Successivamente inizia la sua esperienza con BFC Media (media&digital company leader nell’ informazione sul personal business e sui prodotti finanziari) prima ad Hong Kong e, successivamente, in Italia diventandone socio, entrando nel Consiglio di Amministrazione e seguendone tutta la parte digital. Oggi la BFC media ha  6 magazine (tra cui Forbes Italia, rivista ammiraglia), 12 siti e due canali televisivi.

Nella sua intervista esclusiva per Valory, ci confessa di aver già chiara la strada da percorrere già ai tempi dell’Università, quando dichiarava di voler seguire la professione di editore multimediale… ed era solo il 1995.

Come esperto di web marketing quanto ritiene importante trasferire alle nuove generazioni competenze di comunicazione digitale già a partire dai primi anni di scuola secondaria?

Se si parla di scuole secondarie professionali, non c’è dubbio che il digital marketing meriterebbe molto spazio e forse un intero indirizzo di studio che potrebbe aprire le porte a molti lavori del futuro. Quanto ai licei, dove si fanno ancora studi propedeutici a quelli universitari, si dovrebbe approfondire tutto il sapere digitale, non solo in ambito marketing, per creare menti capaci di pensare nuovi servizi e prodotti.

Nel campo dell’editoria il digitale ha dato un vantaggio al settore? Il supporto cartaceo resta a suo avviso un valore aggiunto per l’informazione o verrà completamente rimpiazzato?

Le tecnologie digitali hanno dato vita a una nuova editoria, molto più interattiva e veloce. Ma è palese che la carta rimane un supporto importante per abitudine e anche per “pregio”. Fra avere un editore che pubblica il tuo libro e fare da solo un e-book, c’è molta differenza. Fra essere sulla copertina di Forbes o in home page di Forbes.it, c’è molta differenza!

Da cosa trae ispirazione per scrivere i suoi articoli?

Studio la materia e soprattutto intervisto esperti che potrebbero dirmi cose che non sono ancora state mai scritte.

Nel suo libro “Un italiano in Shanghai” mette in risalto l’importanza della conoscenza di diverse culture, che consiglio si sente di dare ai nostri VALORYERS a riguardo?

Il consiglio è semplice, viaggiate!!!! Soprattutto da giovani! E fin quando non tornerà semplice viaggiare, studiate e interessatevi anche a ciò che è lontano dal vostro quotidiano. 

Uno dei nostri VALORYERS, Mattia Barbarossa è stato nominato da Forbes come uno dei migliori giovani talenti nella categoria science, c’è un suggerimento che vorrebbe  dare a ragazzi come lui?

Quello di non avere paura ad essere straordinari, a non avere paura ad andare all’estero se serve ad imparare di più, ma anche a cercare di attrarre in Italia eccellenze internazionali come loro.

Ha qualche consiglio per i giovani che vorrebbero dedicarsi al giornalismo come i nostri DIDAYS REPORTER?

Di iniziare! Iniziare da soli dai blogger e dagli account dei social. Poi con piccoli giornali locali o di nicchia. E comunque di farsi una propria audience, dei follower. Il futuro sarà molto meno delle testate giornalistiche e molto di più dei canali social dei singoli giornalisti. 

Innovate sempre ovunque vuoi agiate.

Pensa che uno strumento di comunicazione responsabile come ValorY possa sensibilizzare un nuovo trend che avvicini aziende e giovani, favorendo la crescita di talenti nel nostro paese?

Non c’è dubbio! Anche perché le aziende ormai hanno capito che i servizi e prodotti di domani, non solo digitali, non possono che essere pensati dai giovani. I giovani, oltre a chiedere di imparare dalle aziende, devono avere il coraggio anche di dare sulla base del loro valore aggiunto, che è la gioventù stessa.

Un racconto di vita con molte sfide e fatiche, ma altrettanti obiettivi raggiunti. Forse, non è ancora chiaro per te, come è invece accaduto per Federico Morgantini, quale sarà la professione del tuo futuro, ma l’obiettivo di Valory è permetterti di trovare ispirazione attraverso  le interviste e i racconti di vita di molti esperti che incontriamo e dei coach che ci sostengono.

Guarda anche la nostra video intervista con Federico Morgantini qui e completa solo su Valory App.

Linda Lato