Bentornati a CasaValory, il format di incontri a tu per tu con i protagonisti di storie interessanti da cui ci facciamo ispirare.

Io sono Samantha e oggi risponderemo in compagnia del giovane Mirko Cazzato, a questa domanda:

Bentornati a CasaValory, il format di incontri a tu per tu con i protagonisti di storie interessanti da cui ci facciamo ispirare.

Io sono Samantha e oggi risponderemo in compagnia del giovane Mirko Cazzato, a questa domanda

Cosa spinge una classe di quattordicenni  a desiderare così fortemente un cambiamento sociale, da volerlo condividere il loro pensiero con tutti  ed iniziare a fare  la differenza? 

Ce lo racconta Mirko, il Team Leader del Movimento MABASTA che grazie al lavoro di squadra sta diffondendo  un grandissimo messaggio di speranza a tutti i ragazzi che durante il loro percorso di vita stanno o hanno incontrato, il fenomeno chiamato “Bullismo”

Chi è Mirko, cosa ama fare e cosa ha portato lui e i suoi compagni di classe ad avvicinarsi al tema del bullismo?

Mirko Cazzato, mi descrivo in terza persona, “è un normale ragazzo che non ha superpoteri bensì fin da piccolo ha sempre amato e avuto nel DNA la propensione di aiutare il prossimo,  ed essere una persona su cui poter contare,  e tutto questo lo ha racchiuso nel movimento MABASTA.” Questo movimento è nato dopo una spiacevole notizia di cronaca di una ragazza 16enne di Pordenone che tentò il suicidio, così dopo quel giorno io e tutta la mia classe decidemmo di fare qualcosa di concreto e iniziammo ad utilizzare il verbo FARE in ogni sua forma per cercare il modo di limitare i danni del bullismo e del cyberbullismo. Nasce in questo modo l’azione principale di MABASTA, quella  di giovani che cercano ogni giotrno di aiutare altri giovani, che è poi anche la mission scritta nel nome di MABASTA perché ricordiamo… MABASTA non è soltanto un’esclamazione bensì anche un acronimo di MOVIMENTO ANTI BULLISMO ANIMATO DA STUDENTI ADOLESCENTI.

In tutti questi anni di raccolta dati siete riusciti a comprendere l’origine del bullismo?

Si, principalmente il Bullismo è un problema dei ragazzi ed inizia tutto dai problemi legati alla comunità in cui vivono. 

Esistono ad esempio gli Spettatori Passivi, coloro che non riescono a manifestare quello che hanno visto o quello che vorrebbero dire in merito alla situazione a cui hanno assistito. 

Ci sono poi problemi per le Vittime che si sentono diverse e sole, ciò che può aiutare loro ad esempio  è il fatto che la loro diversità non è un limite bensì un pregio da valorizzare e deve essere il motore principale per poter andare avanti.

E ci sono problemi anche per i Bulli perchè se si comportano in questo modo è perchè di base ci sono dei problemi di autostima o in famiglia oppure semplicemente non riescono ad integrarsi nella società.

Tutti questi attori con le loro storie  possono essere vittime e/o carnefici del fenomeno del bullismo, che possono portare anche  all’esperienza più estrema: il suicidio.

E una volta individuati che cosa succede poi ai bulli?

A livello legale i bulli possono essere processati e quindi possono ricevere una vera e propria condanna finendo così in carcere oppure in riformatorio  , per i minori di 14 anni, sono responsabili gli stessi genitori,  ed in caso di incapacità genitoriale  si procede con l’allontanamento dal nucleo familiare “e credo che non ci sia cosa più brutta”.

Poi ci siamo noi del movimento MABASTA che aiutiamo le classi ad intercettare i fatti di bullismo e faccaimo in modo che siano gli ragazzi stessi a capire come trovare il modo di evitare che lo stesso  bullo finisca in un processo legale, prendendolo da parte, facendolo sentire in una comunità, facendogli capire dove sta sbagliando e soprattutto come ci si deve comportare.

Dico questo perchè mi sto riferendo soprattutto a bulli di 11/12 anni che devono ancora imparare davvero come e quali sono le regole di comportamento  e quindi è giusto che i ragazzi “un pò più svegli e un po’ più preparati”, aiutino a rispettare le regole a chi è in difficoltà. 

MABASTA – Il Team

Quante classi avete debullizzato in tutta italia?

Sono quasi  250 le classi in tutta Italia che hanno adottato il modello MABASTA; sono classi che hanno adottato i nostri 6 pilastri e dunque hanno tutti gli strumenti per isolare  ogni forma di bullismo e che, se nel caso dovessero comparire segnali allarmanti, sarebbero in grado di neutralizzarli  all’istante.

Per diventare classe debullizata invece, i ragazzi delle  classi MABASTA devono firmare personalmente un documento prendendosene la responsabilità, senza l’ausilio di un adulto, che certifichi   che la classe sia completamente  debullizzata, le stesse rientreranno poi nel nostro schedario nazionale.

E come giovane Startupper che difficoltà hai incontrato e che soluzioni sei riuscito ad adottare per portare avanti la tua azienda? 

Diciamo che ho tanti soprannomi: Imprenditore, Startupper, Change Maker, Rivoluzionario e tutti hanno lo stesso significato;  alla fine chi porta un cambiamento positivo come risolvere  un problema presente nella società ha  affrontato come me , le difficoltà di chi cerca di attuare questo cambiamento.

Io  devo dire che dal mio punto di vista sono stato molto fortunato perchè avendo creato questo progetto a 14 anni insieme alla mia classe, molti dei problemi li ho affrontati con la spensieratezza di un ragazzo , vedendo questi problemi come  opportunità perchè grazie a loro sono potuto crescere molto.

D’altro canto mi sento di dire che il problema più grande che sto riscontrando con MABASTA è quello di trovare persone disposte a finanziare il progetto, perchè siamo ragazzi ed è difficile che un adulto finanzi un progetto creato da ragazzi e, non dico che non ci sono questi adulti bensì, che quelli che ci sono si possono contare davvero sulla punta delle dita.

Ma attorno a me ho molte persone che stimano quello che facciamo e amano lottare per una giusta causa, proponendosi volontariamente.

La questione è una pura questione di fondi ed è una sfida che accetto volentieri e che affronto ogni giorno passo dopo passo.

Come possiamo portare valore al progetto MABASTA noi ragazzi della Community di Valory?

Proprio così,attraverso il PASSAPAROLA e ciò che vorrei è che tutti coloro che ascoltano MABASTA per la prima volta e che comprendono il messaggio che vuole lanciare, lo  vogliano trasmettere fin da subito a quante più persone possibili, questa è già un’azione che significa tantissimo per il movimento, poi ognuno può entrare più nel particolare come per esempio segnalando  una scuola o parlando del movimento con altre persone.

A noi importa che chiunque comprenda il valore di MABASTA lo riesca a tramandare anche semplicemente, ai suoi fratelli e ai suoi familiari.

Come ti senti, quali emozioni stai provando e cosa ti aspetti per il futuro di Ma Basta? 

E’ una domanda molto bella e molto forte e ti dico che fra 5 anni spero di vedermi già realizzato trasformando ilmovimento MABASTA come una grande impresa sociale in grado di dare soddisfazione sia ai grandi che ai piccoli;  tanti ragazzi tra i 18 ai 30 anni,  tra cui anche le vittime di bullismo, che dopo il diploma non sanno che fare.

A questo punto MABASTA li aiuterà ad integrarsi , li accudirà e li formerà, inserendoli nel mondo del lavoro  e nel frattempo, restano dentro MABASTA, continueranno ad  aiutare altre vittime ed altri bulli  a superare  le loro difficoltà.

“Il tema del bullismo è un tema che va molto veloce dunque il tempismo è fondamentale Quanto prima si riesce ad agire, tanto più avremo la possibilità di salvare una vittima, più tardi si agisci più quella vittima rischia di non poter più essere salvata;  questo è il messaggio che deve passare L’UNIONE FA LA FORZA e i progetti vengono realizzati attraverso il lavoro di tutti.”

Noi di Valory ci siamo e daremo il nostro supporto a MABASTA perché il nostro FARE consiste nel prevenire, integrare e valorizzare i talenti che rendono unici ogni singolo giovane.

Vi aspetto su Valory App per ascoltare l’intervista integrale.

Samantha Zorzi

Valory ReportHer & Community Manager