“Se non sbagli forse è perché non stai facendo nulla di nuovo”. Intervista ad Andrea Montuschi

Per un ragazzo di quindici anni riflettere su un’affermazione così dirompente è stato un ottimo allenamento approfondito seppur da remoto, con Andrea Montuschi presidente di Great Place to Work Italia.
Ah io sono Diego Patrizio e nelle vesti di Valory Reporter per l’evento #DIDAYS vi presento la mia prima esperienza giornalistica.
Ho deciso di intervistare questo speaker perché dopo aver partecipato ad un Talent Lab Valory che mi ha fornito le nozioni base per lavora in un team, ho voluto approfondire tutte le varie sfaccettature di questo tema con un esperto del settore. Il dottor Montuschi non si è semplicemente limitato a parlare del suo lavoro e del suo settore, ma data la sua grande esperienza e generosità, ha veramente “donato” anche importanti spunti di riflessione e consigli.
Prima di lasciarvi all’intervista vi pongo le seguenti domande: gli errori sono veramente un qualcosa di negativo? Che importanza date ad essi?
Spero che il dott. Montuschi dopo la lettura, possa concedere anche a voi una nuova chiave di lettura.

Potrebbe spiegare in cosa consiste Great Place to Work dando 3 aggettivi che la rendono come azienda diversa dalle altre?


Great Place To Work è una società globale di ricerca, consulenza e formazione fondata nel 1979 e presente in oltre 60 Paesi nel Mondo che aiuta le organizzazioni a migliorare le proprie performance di business individuando, creando e sostenendo ambienti di lavoro eccellenti. È l’unico istituto di ricerca che combina l’ascolto delle persone all’analisi delle politiche HR (Human Resources) ed è conosciuto per le Certificazioni degli ambienti di lavoro di qualità e le Classifiche che premiano gli ambienti di lavoro eccellenti. Lavora insieme ad aziende e organizzazioni di tutti i settori produttivi: da quelle private, alle pubbliche, alle no-profit. In 2 concetti (non aggettivi, scusa ma non riesco a definire la mia azienda solo con aggettivi) direi: clima aziendale & employer branding.

In un mondo sempre più globalizzato quanto è importante avere un team variegato e coeso in un’azienda? Pensa che nel futuro ci saranno sempre più aziende attente a investire in questo ambito?


Le aziende sono già attente a questi temi e lo saranno ancora di più in futuro. Avere team coesi e variegati garantisce qualità di vita alle persone e produttività all’azienda. Inoltre, la varietà è spesso fonte di creatività e innovazione.
Nonostante sia molto importante avere un team unito per il successo di un’azienda, nella video intervista Andrea Montuschi ha fatto emergere la lacuna di molti paesi: cioè di non prestare ancora abbastanza attenzione su questa tematica.
Rimando alla video intervista completa su Valory App, per l’approfondimento.

Da quanto si vede nelle sue esperienze lavorative precedenti, il valore della creatività è sempre stato presente in Lei, in particolare sono rimasto colpito dalla Sua certificazione di LEGO® SERIOUS PLAY® facilitator, per lei quanto è importante oggigiorno il valore della creatività in ambito aziendale?


La creatività è fondamentale in azienda – e nella vita, in generale. Stiamo attraversando momenti difficili e in continuo cambiamento – mi riferisco alla pandemia in corso, ma anche in generale al rapidissimo sviluppo tecnologico di questi anni – e la creatività è la competenza che può consentire a chiunque di sopravvivere, addirittura di prosperare, nei in tempi come questi. Preciso che per creatività non intendo solo la “capacità di ideare cose nuove”, ma il “processo creativo”, che comprende l’analisi della sfida, l’ideazione, la fase di convergenza e l’implementazione finale.


Uscendo dall’ambito aziendale, ritiene che l’integrazione e la diversity siano già presenti come valori nella società, o pensa che è importante per la crescita del paese e dei giovani investire su di essi?


Come purtroppo abbiamo visto in questi mesi, l’integrazione non è ancora un valore così condiviso, nel mondo (penso a Black Lives Matter, ma non solo). Anche in Italia registriamo episodi di intolleranza, spesso riferita a persone di paesi diversi, o a minoranze di altro tipo (LGBT, per esempio). In azienda i casi di razzismo sono fortunatamente molto meno comuni, ma bisogna migliorare nella gestione della diversity di genere (le donne in Italia fanno ancora troppa fatica a fare carriera, rispetto agli uomini) e di età (le famose “generazioni”: forse il punto più complesso, perché nuovo).

Ancora una volta nella video intervista il dott. Montuschi parlando ai giovani, accenna che per far fronte al continuo cambiamento e alla continua innovazione bisogna puntare sui propri interessi, ma anche su certe soft skills, le quali sono descritte e correlate da aneddoti sempre nel video.


Riprendendo il suo articolo “Don’t follow your passions, use them” scritto su Linkedin nel 2014, pensa che ValorY possa essere un mezzo utile per lo sviluppo e per la crescita di un ragazzo? Ha qualche consiglio da dare al riguardo?


Mi fa piacere che ti sia letto pezzi così “antichi”! Un’iniziativa come ValorY può senza dubbio essere un mezzo utile per la crescita di voi giovani. Ogni piattaforma che dà un contributo alla condivisione e che stimola la curiosità, è utile! Il consiglio che mi sento di darvi è proprio quello di nutrire la curiosità e di non aver paura di sbagliare – anzi: dovreste indossare gli errori fatti come delle stellette sul petto! Chi non fa errori, probabilmente non sta provando a fare nulla di nuovo, no? E alla vostra età le conseguenze di uno sbaglio sono spesso minime, mentre la crescita che ne consegue è grande. Quindi questo è il mio consiglio: provate, sbagliate, riprovate, risbagliate…


In bocca al lupo a tutti voi di ValorY e ai vostri utenti!

Andrea Montuschi nell’intera intervista ha saputo rispondere alle domande collegando tematiche diverse tra di loro come: il cambiamento (seppur ancora lento) delle organizzazioni aziendali, da una gerarchia a una democrazia più equa e priva di ruoli rigidi, l’importanza di essere creativi e le ancora presenti disparità sociali che dovranno essere risolte al più presto, solo per citarne alcune. Da questo quadro generale si può rimanere confusi e dubbiosi riguardo al da farsi, ma io invece mi convinco per un’altra volta di un concetto già espresso da Andrea Montuschi nel suo articolo “Innovazione e Leadership” su Linkedin: “Innovazione e perfezione sono quasi incompatibili, come Superman e Clark Kent: non si possono vedere mai nella stessa stanza”.
Ecco credo che sia questo il concetto che ci si può portare a casa dopo questa intervista: il futuro significa innovazione e questo naturalmente implica anche errori e disparità, le quali però non devono essere un freno alla crescita della società, che per scongiurare altri errori si astiene ad applicare nuovi approcci e metodologie. Al contrario! Queste “fragilità” possono e devono essere il punto da cui ripartire.

Diego Patrizio